lunedì 8 settembre 2008

QUEL CHE RESTA DI UN'ESTATE

sabato 12 luglio 2008

NO SALVATION


+ FUNNY GAMES è un film di quelli. un film come il cinema americano non ha mai saputo fare. la violenza per la violenza. la paura il terrore il dolore. nessuna motivazione nessuna paranoia sociologica nessuna aspirazione metafisica. la violenza che ti inchioda alla poltrona. la violenza che non ti è dato vedere - e per questo la violenza morale - ma che sei costretto ad ascoltare. ad immaginare. la frustrazione dell'impotenza. e ancora la violenza. la violenza degli interminabili pianisequenza che ti stremano il cervello. la rabbia la frustrazione. la paura negli occhi di un bambino. un sacco attorno alla testa. un nastro alle caviglie. ossa in pezzi. uno sparo. un silenzio acido nella sala. una colonna sonora che non c'è. grandissima regia. per nulla furbetta nè commerciale, anzi. uno schiaffo. una mazza da golf in pieno viso al cinema made in USA. gran film. glaciale. eccellente. tensione dall'inizio alla fine. senza meccanismi preconfezionati. la paura di un sorriso. grandissimo film. cazzo. +

+ e un grazie ad Hell che ha sopportato l'insopportabile. +

+ NELL'ARIA: Letum: "The Entrance to Salvation" +

mercoledì 2 luglio 2008

IL CONCETTO DI DELIRIO

+ Oggi...

STEN - Buongiorno signora


Vecchia - Senta, io devo pagare il mio mutuo.

S - Bene... mi dà il numero di conto...

V - non lo so...sono andata a Banca Intesa e mi hanno detto di uscire ed andare a fianco...

S - signora, ma lei dove ha il conto?

V - al Banco di Sardegna

S - e qui fuori cosa c'è scritto?

V - Monte dei Paschi di Siena.

S - ... +

+ NELL'ARIA: Astor Piazzolla: Milonga in Re +

martedì 1 luglio 2008

SAREBBE SPLENDIDO AMARE VERAMENTE

+ Baustelle. AMEN è un album splendido. Io, che non credo più nella musica italiana, triste e provinciale ameba parassita di mode idee suoni altrui. o peggio, mercatino della svendita di sentimenti a buon mercato, luoghi comuni, buonismo e "la vita è così che va". Io. Stanco dello sterco che ogni giorno appesta la mia vita musicale. Io resto incantato davanti a questo lavoro. Francesco, Claudio e Rachele donano al mondo un vero gioiello. E' straordinario tuffarsi in un suono davvero enorme, un suono di chitarre e organi, pianoforti e ottoni, archi e distorsioni e campionatori. Un album che viaggia con decisione e determinazione verso la meta dell'ignoto. l'ignoto di una vita che regala misteri paure speranze desideri. amori e dolori. Difficile coglierne il senso profondo. ed è proprio l'indeterminatezza dell'esistenza la chiave di volta di questo splendido lavoro. Se le musiche si muovono tra arrangiamenti nello stile dei migliori Pulp (ma non solo), contaminadoli con suoni vintage, analogici e melodie le cui radici affondano nella migliore tradizione melodica italiana, i testi mi fanno davvero illuminare di un senso profondo.

Artisti e poeti. nulla di meno. i testi sono splendide visioni che coinvolgono e mi lasciano incantato. carichi dell'impalpabilità di immagini oniriche eppure così veri e disincantati. eppure così veri eppure così profondamente umani. Ed io alzo gli occhi al cielo. e se la Musica non serve a questo allora non serve a nulla. Una nota particolare la merita la canzone "Alfredo", dedicata ad Alfredino Rampi. Inquesto si vede l'arte e la poesia. Quanti altri pseudo artisti italiani della musica "d'autore" avrebbero scritto una canzone di denuncia sui media o una patetica ballata sulla morte di un bambino. Invece. invece, nelle parole di Francesco, una poesia delicata e struggente. in pochissimi versi, lo sguardo di Alfredino, poi un flusso di coscienza tra Dio, la madre, la Madre, tra preghiere e paure nel suo entrare nella Morte. E in tutto questo, nella cronaca, Dio che guarda il bambino. Che diventa suo figlio. Dio che lo mostra a tutto il mondo. E vedi le immagini scorrere sullo schermo. personaggi, nomi e cognomi che hanno attraversato la nostra Povera Patria. Dio che ricorda la Morte al mondo. Dio che mostra il dolore a chi non ha mai misurato il vuoto dentro sè. E la triste storia trascende la cronaca e diventa parabola, poesia. diventa Musica.

Quella dei Baustelle è una poesia carica di pietà, onestà, un pizzico di snobismo (che tanto amo nell'arte). Eppure l'umiltà di chi mi ringraziò anni fa quando "elessi" LA MODA DEL LENTO a disco dell'anno. Francesco, Rachele, Claudio... grazie davvero. Se ancora posso credere nell'opera d'arte. +


+ ALFREDO +

Un pezzetto bello tondo di cielo d’estate sta sopra di me.
Non ci credo.
Lo vedo restringersi.
Conto le stelle.
Ora. Sento tutte queste voci.
Tutta questa gente ha già capito che ho sbagliato.
Sono scivolato. Son caduto dentro il buco.
Bravi, son venuti subito.
Son stato stupido.
Ma sono qua gli aiuti.
Quelli dei pompieri.
I carabinieri.

Intanto Dio guardava il Figlio Suo.
E in onda lo mandò.
A Woytila e alla P2.
A tutti lo indicò.
A Cossiga e alla Dc.
A BR e Platini.
A Repubblica e alla Rai.
La morte ricordò.

Scivolo nel fango gelido.
Il cielo è un punto.
Non lo vedo più.
L’Uomo Ragno mi ha tirato un polso.
Si è spezzato l’osso.
Ora.
Dormo oppure sto sognando, perché parlo ma la voce non è mia.
Dico Ave Maria.
Che bimbo stupido.
Piena di grazia.
Mamma.
Padre Nostro.
Con la terra in bocca.
Non respiro.
La tua volontà sia fatta.
Non ricordo bene.
Ho paura.
Sei nei cieli.

E Lui guardava il Figlio Suo.
In diretta lo mandò.
A Woytila e alla P2.
A tutti lo mostrò.
A Forlani e alla Dc.
A Pertini e Platini.
A chi mai dentrò di sé il Vuoto misurò. +

+ NELL'ARIA: Sofia Gubaidulina: Il Cantico di Frate Sole +

venerdì 20 giugno 2008

IN CORSA?

+ Su proposta del mio fratellino mi sono i-scritto a questa cosa.

e ho i-scritto due righe.

le righe che ho i-scritto si chiamano "ROMA".

eccole.+

+ NELL'ARIA: Philip Glass: "Mad Rush"+

venerdì 13 giugno 2008

CENERE

+ Dicono che il tempo cambi le persone. le persone cambiano nel tempo. le persone cambiano le persone. che si lasciano cambiare. che si lasciano attraversare la strada. che lasciano passare. cammini per la strada che vivi come tua. e i volti le voci i sorrisi le lacrime ti passano innanzi. a volte rapidi fulminei.

altre volte.

l e n t i s s i m e . come briciole di cenere che si alzano sollevate da un colpo di tosse. e ricadono sparse calme casuali ovunque capiti. essere liberi di essere. ed esserci. al di là di ciò che ritieni di dover ritenere giusto. di ciò che credi di credere. piuttosto ritenere. piuttosto credere. piuttosto. agire. ciò che conta davvero. sempre di più ti accorgi sempre di più scopri. come mia vita si rivela. mai progressiva mai passo dopo passo. tu sei lì che ti arrovelli, sei lì che giri attorno al centro cercandone il principio. desiderandone la fine.

Poi. un istante. un colpo di pistola. la realtà le persone la vita la Morte. ti si rivelano per ciò che sono. ed ogni cosa prende il suo posto nell'ordine del mondo transitorio che è la tua esistenza. esserci. agire. non dire non pensare non cercare il perchè. trovare il come. esserci. agire. immergersi nella marea di eventi. non farsi trasportare. nè dominare. essere liberi di scegliere. illuminarsi della sera. all'alba di una nuova notte della vita. cilc. spegni la luce. buon week end. +

+ NELL'ARIA: Tom Waits: "Orphans" +

venerdì 23 maggio 2008

VINCOLI


+ Stanco di sentirti stanco. ritrovarti vita esausta di una solitudine forzata, asservita alle regole di una civiltà decaduta. eppure essere. per esserci. e lottare per esserci per dire esisto. malessere interiore di esplosioni di acido. stomaco in subbuglio e 'sti cazzi. fumo no grazie. catene, lacci, vincoli. odiare il mare. che ami così tanto. viscida la vita che ti sfugge dalle mani. e per alcuni attimi percepire ciò che potrebbe essere se tu fossì al di là. e se Lei fosse al di qua. se tutti gli altri non fossero altri alteri altro. libero di fare eppure imprigionato in un limbo di sarà meglio domani domani cambierà presto o tardi meglio presto tornerò. tornerai. per poi ripartire speri mai più. saggiare assaggiare risate liberatorie di un ritorno al passato prossimo senza pensieri e spade di Damocle. senza il maglio di Thor che si abbatte sulle tue aspettative. ancora il sangue ancora le vene. che si intorpidiscono di grassa stanchezza adagiata mollemente su un divano. Oggi hanno tolto il pianoforte bianco. un'altra frustata in volto mentre sei appeso al soffitto del cielo. cielo nero di pioggia perenne. hanno tolto il pianoforte per far posto ad un altro tavolino. su cui altri porci mangeranno e rideranno incuranti della loro morte presente. la morte la morte. che tutti vogliono dimenticare. la morte che è sempre la morte degli altri chè la tua non arriva mai. tranne quando arriva. la morte si sconta vivendo. e vivendo senti di morire ogni secondo della tua misera esisenza su questa isola di pietre maiali e pastori. e ti attacchi alla musica che scrivi. chè di lei - forse - qualcuno si ricorderà. +

+
NELL'ARIA: J.S.Bach: Suite N°2 in Re minore per Violoncello
+

martedì 6 maggio 2008

TRISTI PENSIERI SPAZIALI

+ Il pensiero. il ricordo dei luoghi in cui sono cresciuto. la memoria degli spazi orientati. i tempi del liceo. tutto il mare di bianco in cui cominciavano i miei studi. aspettare l'autobus aspettare mio fratello andare via da scuola tornare a casa. tutto questo.

Il pensiero che un giorno, tornando da questa terra altrui io troverò questa cosa qua:

vicino troppo vicino a questa meraviglia.


Il pensiero. questo pensiero mi rattrista. come le partite per violino di Bach. +


+ NELL'ARIA: J.S. Bach: "Sonata N°2 in La minore" +

domenica 4 maggio 2008

UCCIDERE

+ Da un po' di tempo sono incagliato. in una spirale infinita di sana ultraviolenza. peccato per certi sacerdoti e psudomummie-zombie possedute. per il resto. la parola è una sola: UCCIDERE.


E uccideremo.

Terminato il tutto, attendo impaziente.


QUESTO

e questo

e questo

E l'imperativo sarà lo stesso.

UCCIDERE.

E uccideremo.
+

+ NELL'ARIA: Michael Nyman: "The Claim" +

mercoledì 30 aprile 2008

SANGUE

+ Il sangue lo senti. lo senti dentro. lo senti pulsare senza sosta ora veloce forte vigoroso. ora lento. calmo. comatoso flusso di viscido scivolamento. tubi mollicci che s'intrecciano in reticoli infiniti. e tu te ne stai lì. seduto. sdraiato. o in piedi innanzi ai tuoi pensieri. furioso di calore mentre corri. prima lontano da, poi verso. casa. casa tua, che tua non è nè lo sarà mai, pegno indegno di un affitto immeritato. mentre corri senza scuse verso casa - chè stai tornando - e senti i muscoli tesi nell'ultimo sforzo. nell'ultimo scatto.

Poi la pace della fissità del mondo. mentre tu sei ancora esplosione di pulsioni e tensioni. lavacro di giornate trascorse per guadagnare soldi da spendere. per sopravvivere.

Terra di nessuno. questa lo è certamente. intrisa del sangue. il sangue di maiali e agnelli macellati ogni giorno. sacrificati alla nostra illustre ed onorata società. e il sangue si ferma. rallenta. di più. lo senti il cuore che si contrae sempre più lentamente. ed è allora che hai paura. dell' eppur muoverti. fermo. in una parvenza di esistenza senza radici. tenuto in vita dai tuoi legami. legami di sangue. sangue che continua a bagnare le tue notti insonni di bianchi soffitti sconosciuti. un crocifisso dipinto calmerà l'angoscia. non lenirà il dolore.
+

+ NELL'ARIA: My Dying Bride: "My wine, in silence" +

lunedì 28 aprile 2008

LA PROVA: RIDING THE BULLET


Non un rossetto.

Un bel cazzo.

D'acciaio.

+ NELL'ARIA: Black Tape for a Blue Girl: "Remnants of a Deeper Purity" +