martedì 1 luglio 2008

SAREBBE SPLENDIDO AMARE VERAMENTE

+ Baustelle. AMEN è un album splendido. Io, che non credo più nella musica italiana, triste e provinciale ameba parassita di mode idee suoni altrui. o peggio, mercatino della svendita di sentimenti a buon mercato, luoghi comuni, buonismo e "la vita è così che va". Io. Stanco dello sterco che ogni giorno appesta la mia vita musicale. Io resto incantato davanti a questo lavoro. Francesco, Claudio e Rachele donano al mondo un vero gioiello. E' straordinario tuffarsi in un suono davvero enorme, un suono di chitarre e organi, pianoforti e ottoni, archi e distorsioni e campionatori. Un album che viaggia con decisione e determinazione verso la meta dell'ignoto. l'ignoto di una vita che regala misteri paure speranze desideri. amori e dolori. Difficile coglierne il senso profondo. ed è proprio l'indeterminatezza dell'esistenza la chiave di volta di questo splendido lavoro. Se le musiche si muovono tra arrangiamenti nello stile dei migliori Pulp (ma non solo), contaminadoli con suoni vintage, analogici e melodie le cui radici affondano nella migliore tradizione melodica italiana, i testi mi fanno davvero illuminare di un senso profondo.

Artisti e poeti. nulla di meno. i testi sono splendide visioni che coinvolgono e mi lasciano incantato. carichi dell'impalpabilità di immagini oniriche eppure così veri e disincantati. eppure così veri eppure così profondamente umani. Ed io alzo gli occhi al cielo. e se la Musica non serve a questo allora non serve a nulla. Una nota particolare la merita la canzone "Alfredo", dedicata ad Alfredino Rampi. Inquesto si vede l'arte e la poesia. Quanti altri pseudo artisti italiani della musica "d'autore" avrebbero scritto una canzone di denuncia sui media o una patetica ballata sulla morte di un bambino. Invece. invece, nelle parole di Francesco, una poesia delicata e struggente. in pochissimi versi, lo sguardo di Alfredino, poi un flusso di coscienza tra Dio, la madre, la Madre, tra preghiere e paure nel suo entrare nella Morte. E in tutto questo, nella cronaca, Dio che guarda il bambino. Che diventa suo figlio. Dio che lo mostra a tutto il mondo. E vedi le immagini scorrere sullo schermo. personaggi, nomi e cognomi che hanno attraversato la nostra Povera Patria. Dio che ricorda la Morte al mondo. Dio che mostra il dolore a chi non ha mai misurato il vuoto dentro sè. E la triste storia trascende la cronaca e diventa parabola, poesia. diventa Musica.

Quella dei Baustelle è una poesia carica di pietà, onestà, un pizzico di snobismo (che tanto amo nell'arte). Eppure l'umiltà di chi mi ringraziò anni fa quando "elessi" LA MODA DEL LENTO a disco dell'anno. Francesco, Rachele, Claudio... grazie davvero. Se ancora posso credere nell'opera d'arte. +


+ ALFREDO +

Un pezzetto bello tondo di cielo d’estate sta sopra di me.
Non ci credo.
Lo vedo restringersi.
Conto le stelle.
Ora. Sento tutte queste voci.
Tutta questa gente ha già capito che ho sbagliato.
Sono scivolato. Son caduto dentro il buco.
Bravi, son venuti subito.
Son stato stupido.
Ma sono qua gli aiuti.
Quelli dei pompieri.
I carabinieri.

Intanto Dio guardava il Figlio Suo.
E in onda lo mandò.
A Woytila e alla P2.
A tutti lo indicò.
A Cossiga e alla Dc.
A BR e Platini.
A Repubblica e alla Rai.
La morte ricordò.

Scivolo nel fango gelido.
Il cielo è un punto.
Non lo vedo più.
L’Uomo Ragno mi ha tirato un polso.
Si è spezzato l’osso.
Ora.
Dormo oppure sto sognando, perché parlo ma la voce non è mia.
Dico Ave Maria.
Che bimbo stupido.
Piena di grazia.
Mamma.
Padre Nostro.
Con la terra in bocca.
Non respiro.
La tua volontà sia fatta.
Non ricordo bene.
Ho paura.
Sei nei cieli.

E Lui guardava il Figlio Suo.
In diretta lo mandò.
A Woytila e alla P2.
A tutti lo mostrò.
A Forlani e alla Dc.
A Pertini e Platini.
A chi mai dentrò di sé il Vuoto misurò. +

+ NELL'ARIA: Sofia Gubaidulina: Il Cantico di Frate Sole +

4 commenti:

Anonimo ha detto...

il testo è notevole.
anche quel passato remoto, che sa di cantilena di bambini...

vedrò di ascoltarlo.

STEN ha detto...

E' un brano straordinario. ma tutto l'album merita davvero

Anonimo ha detto...

Sai che ho dovuto smettere? Ho dovuto smettere ho dovuto smettere. Ho cominciato a sentirla e poi mica ce l'ho fatta. Davvero. Ho dovuto smettere. Che pavida. Troppo male. Ho dovuto smettere.

STEN ha detto...

Ci credo. assolutamente.